Il ragazzo che era entrato insieme a Mattia era del gruppo delle ripetizioni. Uno per niente dotato per lo studio, il classico bulletto che in classe si sarebbe seduto agli ultimi banchi a fare casino. Lo si sarebbe detto molto sportivo e infatti si era portato dietro un'immensa borsa da palestra. Anzi, era appunto una borsa da calcio, perché sul fianco Paolo leggeva il nome di un club giovanile dei dintorni.
"Marco ha pensato di prenderti con sé per il fine settimana. Vuole che lavori per lui" disse infine Mattia.
Strano che uno così volesse delle lezioni supplementari. Paolo pensò di averlo giudicato male. Capita anche al più esperto degli insegnanti. Per la prima volta da molto tempo si sentì apprezzato e provò per quella gigantesca promessa del calcio, uno sport che non capiva e non apprezzava, un'inattesa simpatia. Fu pervaso dall'indulgenza del professore per l'allievo poco brillante, ma volenteroso e promise a se stesso che in quel fine settimana Marco avrebbe fatto progressi stupefacenti. Alzò lo sguardo sul suo volto enorme. Le labbra del ragazzo si piegavano e si distendevano ritmicamente. Stava masticando una gomma. All'improvviso parlò con una voce dal timbro bassissimo.
"Marco ha pensato di prenderti con sé per il fine settimana. Vuole che lavori per lui" disse infine Mattia.
Strano che uno così volesse delle lezioni supplementari. Paolo pensò di averlo giudicato male. Capita anche al più esperto degli insegnanti. Per la prima volta da molto tempo si sentì apprezzato e provò per quella gigantesca promessa del calcio, uno sport che non capiva e non apprezzava, un'inattesa simpatia. Fu pervaso dall'indulgenza del professore per l'allievo poco brillante, ma volenteroso e promise a se stesso che in quel fine settimana Marco avrebbe fatto progressi stupefacenti. Alzò lo sguardo sul suo volto enorme. Le labbra del ragazzo si piegavano e si distendevano ritmicamente. Stava masticando una gomma. All'improvviso parlò con una voce dal timbro bassissimo.